light street graffiti buildingPhoto by Giuseppe Di Maria on <a href="https://www.pexels.com/photo/light-street-graffiti-building-15800503/" rel="nofollow">Pexels.com</a>

«C’è un peggioramento delle condizioni generali dei lavoratori – denuncia il leader Cgil, Massimo Bussandri –: dagli ultimi dati in nostro possesso, pur rimanendo sotto il dato nazionale, emerge che il 6% delle famiglie ha raggiunto la povertà relativa, il 9% (oltre 400 mila nuclei) la rischia e quasi il 4% (circa 200 mila) è a bassa intensità di lavoro». «Le principali cause di lavoro povero — spiega — sono basse retribuzioni, precarietà e riduzione dei tempi di lavoro, dunque i part-time involontari che rendono non dignitosi contratti con una base oraria ben oltre i 9 euro previsti da un ipotetico salario minimo». Condizioni che colpiscono principalmente gli under 35, le donne (che in media lavorano 7 settimane l’anno in meno degli uomini) e il personale di origine straniera.”

La denuncia dei sindacati [fonte] non interessa nessuno. Tutti vanno avanti a testa bassa.

Da diversi anni, l’Italia affronta una situazione complessa nel mercato del lavoro, che coinvolge principalmente i lavoratori dipendenti e i piccoli artigiani. Le numerose sfide economiche e sociali hanno contribuito a creare un contesto caratterizzato da una serie di criticità.

In primo luogo, il settore dei lavoratori dipendenti ha subito un peggioramento delle condizioni generali. Secondo recenti dati, è emerso che una percentuale significativa delle famiglie italiane è a rischio povertà o ha raggiunto la povertà relativa. In particolare, il 6% delle famiglie si trova in questa situazione, mentre il 9% rischia di entrarvi. Questo significa che oltre 400 mila nuclei familiari sono in una situazione di vulnerabilità economica. Un dato preoccupante riguarda anche la bassa intensità di lavoro, che coinvolge circa il 4% della popolazione lavorativa, pari a circa 200 mila persone. I principali fattori che contribuiscono a questo fenomeno sono le basse retribuzioni, la precarietà e la riduzione dei tempi di lavoro, come ad esempio i cosiddetti part-time involontari. Questi tipi di contratti rendono difficile vivere dignitosamente, soprattutto considerando che la retribuzione oraria è spesso ben al di sotto dei 9 euro previsti da un ipotetico salario minimo.

Le conseguenze di questa situazione colpiscono principalmente alcuni gruppi specifici di lavoratori. Innanzitutto, gli under 35 sono particolarmente colpiti, con numerose difficoltà nell’accesso a un lavoro stabile e ben retribuito. Inoltre, le donne continuano a subire una disparità di genere, con una media di 7 settimane di lavoro in meno rispetto agli uomini durante l’anno. Infine, il personale di origine straniera è spesso oggetto di discriminazioni, con difficoltà nell’ottenere condizioni lavorative adeguate e una retribuzione equa.

I imprenditori di piccola e media attività non se la passano, tuttavia, meglio! Si trovano infatti ad affrontare diverse criticità che possono ostacolare il loro successo e la loro crescita. Alcune delle principali criticità a cui vanno incontro sono:

  1. Accesso al credito: Spesso, gli imprenditori di piccole e medie imprese hanno difficoltà nell’ottenere finanziamenti per avviare o espandere la propria attività. Le procedure complesse e la mancanza di garanzie possono rappresentare un ostacolo all’accesso al credito, limitando le opportunità di investimento e sviluppo.
  2. Burocrazia e regolamentazione: Le imprese di piccole e medie dimensioni spesso si trovano a dover affrontare una quantità eccessiva di adempimenti burocratici e una regolamentazione complessa. Ciò richiede tempo, risorse e competenze specifiche, che potrebbero essere impiegate in modo più produttivo nel core business dell’impresa.
  3. Costi operativi elevati: I costi operativi, come ad esempio l’energia, la logistica e i servizi professionali, possono essere onerosi per le piccole e medie imprese. Questo può ridurre la loro competitività sul mercato e limitare la loro capacità di investire in innovazione e sviluppo.
  4. Concorrenza globale: Le piccole e medie imprese spesso devono competere con grandi aziende globali che dispongono di maggiori risorse finanziarie e di una presenza internazionale consolidata. La concorrenza globale può rendere difficile per le PMI attrarre e mantenere clienti e trovare una nicchia di mercato redditizia.
  5. Innovazione e tecnologia: Spesso, le piccole e medie imprese hanno difficoltà ad adottare nuove tecnologie e processi innovativi a causa di vincoli finanziari e di competenze. Tuttavia, l’innovazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie sono fondamentali per rimanere competitivi e sfruttare al meglio le opportunità di mercato.
  6. Gestione delle risorse umane: Le PMI possono incontrare difficoltà nella gestione delle risorse umane, inclusa la selezione e la formazione del personale. La mancanza di risorse e di competenze specializzate può rendere complicato trovare talenti adatti e sviluppare un team coeso e motivato.
  7. Fluttuazioni economiche: Le piccole e medie imprese possono essere particolarmente vulnerabili alle fluttuazioni economiche, come le recessioni o le crisi finanziarie. La mancanza di liquidità e la dipendenza da pochi clienti o settori specifici possono aumentare il rischio di fallimento in periodi di instabilità economica.
  8. Marketing e promozione: Le PMI possono avere difficoltà a promuovere i propri prodotti o servizi a causa di limitazioni di budget e di risorse di marketing. Tuttavia, una strategia di marketing efficace è fondamentale per attirare nuovi clienti e mantenere una base clienti consolidata.

Parallelamente a questa difficile situazione, tuttavia, esiste un’opportunità per tutte le persone che sono disposte ad impegnarsi e a cercare un miglioramento del proprio futuro e per la propria famiglia. Nonostante le sfide presenti sul mercato del lavoro italiano, molti piccoli artigiani, imprenditori, professionisti, dipendenti, stanno cercando di fronteggiare la crisi e di scegliere nuove opportunità.

Il desiderio di garantire un miglioramento delle condizioni lavorative e una maggiore stabilità è sempre presente, e molte iniziative stanno cercando di supportare gli imprenditori e i lavoratori nella costruzione di un futuro migliore.

Tra queste, la scelta di approfondire l’opportunità di un’attività SERIA, CONSOLIDATA, REGOLAMENTATA e STIMOLANTE di Network Marketing è quella più concreta e promettente.

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Un pensiero su “Il lavoro TRADIZIONALE è al collasso.”

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