Lo so da quando sono nata. Non so perché lo so. Ma è così.
Fino all’adolescenza mi sono arrabattata, nell’ostinato tentativo di essere ciò che mi pareva che volessero che io fossi, affinché mi amassero.
Poi sono andata in coma. Per motivi scientificamente non spiegati.
Così sono rinata. Con gli stessi dubbi, anzi di più. Con le stesse domande, anzi più esigenti.
Ma senza paura. La paura, di vivere, di non essere abbastanza per essere amata, di essere sbagliata e via così nel corollario abbastanza tipico di tante giovani vite, me l’ero fatta bruciare dalla luce divina.
No, dai, mi viene da sorridere! Ogni tanto, penso al mio “quasi” morire così giovane e per nessun motivo clinico apparente, immaginandolo come una mia richiesta di aiuto ai piani alti, la richiesta perentoria di un appuntamento col CAPO CELESTE 🙂 Mi fa sorridere.
Comunque è tutto vero, riguardo alla paura di vivere. Sparita. Libera, leggera. E comunque con tanto, tanto, tanto da imparare. Con un’indole indomabile… non facile.
Perdona, se ho preso qualche minuto del tuo tempo in questo mio parlare-di-me. Giuro, l’ho fatto solo per introdurre la visione di questo video.
Me lo ha inviato un’amica cara, questa mattina presto. Una di quelle amiche che, se ti consigliano qualcosa, lo prendi in considerazione senza se e senza ma.
Ecco, a proposito di connessioni.
Dunque, me lo ha mandato su WhatsApp. Dopo il caffè, me lo sono guardato. Avevo già sentito parlare di Erica Poli, avevo già letto brani in rete. Ho ascoltato, e ho sentito ciò che so, già da tempo immemore.
Ho pianto, commossa un po’ dalle conferme che le sue parole mi portavano. Un po’ perché non si smette mai, guai a farlo, di guarire i propri sentimenti feriti.
Te lo linko qui, ti invito a trovare 15′ minuti tutti per te e per ascoltare quel che questa studiosa afferma.