Per parlare di questo, che sembra una novità ma che, tra chi del settore, è noto da molti anni anche perché è una pratica già attuata in virtuosi paesi del nord Europa, cito l’articolo pubblicato su Equologia:
Certo. Dalla bolletta si vede che su 100 kW consumati occorre pagarne 110,5 kW per ripagare le perdite di rete. Perdite che in verità sono superiori anche al 20% a seconda della distanza da cui proviene l’energia consumata localmente. Ecco che, se il nostro paese fosse tutto alimentato a Comunità energetiche, potremmo ridurre il nostro fabbisogno elettrico del 20%.
Equologia
La comunità energetica, dunque, è un’operazione che finalmente ENEL & C. o meglio, & LOBBY, hanno permesso che procedesse. Personalmente non sono ottimista, sui tempi di realizzazione, perché ho ben presente l’iter e le tempistiche che hanno frenato (e ancora non è stata completamente realizzata) la liberalizzazione dell’energia (Bersani, AD 1999 DL 79 …).
RIPETIAMOLO: chi ha un tetto di proprietà, orientato NON A NORD, NORD EST o NORD OVEST, deve (sì, tassativamente) installare un impianto fotovoltaico. Anche solo di un paio di KWp, e con le batterie. Perché produrre e consumare sul posto l’energia elettrica necessaria è conveniente. Per le tasche e per l’ambiente.
Perdonerai se, tra le righe, quando affronto questi argomenti trapela una certa acidità. Dopo anni, e anni, a divulgare e diffondere le buone e convenienti pratiche di energia pulita, disponibili per i privati cittadini, sono un po’ stanchina di ripetermi. 🙂
Proprio per questo, non potendo evitare di farti sapere che – finalmente – si legifera anche sulle agognate e salvifiche comunità energetiche, sfrutto Equologia e ti rimando alla sua pagina per l’approfondimento.
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Ti aspetto, 🙂 Silvia.