Le pochissime aziende che erano pronte e strutturate in materia, quando gli enti preposti finirono di chiarire, delucidare, definire, indicare le modalità per lo sconto del 110% a chi procedesse a efficientare casa, hanno potuto offrirne i vantaggi a cittadini/e fiduciosi/e e, di fatto, temerari/e in quanto italiani/e. Stiamo parlando delle aziende serie e affidabili, ovviamente. Perché quelle improvvisate, i pirati, i faccendieri dei bonus (sono quelli che escono ogni volta che c’è un nuovo bonus, un incentivo, un condono…) hanno fatto danni enormi, mettendo anche in grave difficoltà onesti cittadini. Una tragedia.
Stiamo anche parlando del periodo, tra l’altro, che è stato rivoluzionato dalla maledetta pandemia. Parliamo di un periodo che ha messo in luce, senza mai più ombra di dubbi, di quanto la Pubblica Amministrazione, la maggior parte di chi è alle dipendenza di un’amministrazione pubblica (dal Comune, alla Provincia, la Regione, la Motorizzazione, il Ministero, l’Agenzia delle Entrate, la Scuola ecc.) abbia serie lacune professionali e lavorative.
Rammento, uno su tutti, l’aspetto che ha coinvolto le banche. Il superbonus, il grande “regalo” del 110% in quanto SGRAVIO FISCALE cedibile, riservato ai privati cittadini, passava giocoforza anche, e diciamo pure soprattutto, dagli Istituti di Credito (che non saranno “pubblici” ma che, di fatto, campano di rendita grazie a leggi e balzelli imposti per legge).
Questo perché l’operazione prevedeva un anticipo di denaro (quello per pagare puntualmente le aziende che avrebbero eseguito i lavori di efficientamento) rispetto ai tempi di riconoscimento del credito nel cassetto fiscale.
Orbene: si sapeva dei lavori in corso, per promulgare una legge che, al contempo, consentisse di muovere l’economia del settore edile e permettesse di efficientare gli immobili. Mettendo il nostro Paese un po’ più avanti rispetto a quanto dovuto, per rispettare le DIRETTIVE EUROPEE! [Decreto Rilancio 19 maggio 2020 credit Sito Governo.it]
Chi, seriamente, ha seguito le fasi di lavoro, contribuendo anche a dare indicazioni pratiche, ha messo in atto immediatamente ciò che occorreva per realizzare gli intenti normativi a favore della clientela.
LE BANCHE NO. E verrebbe da chiedersi: “Ma, con tutti i dirigenti, i quadri, i responsabili che c’hanno, possibile che NESSUNO NESSUNO seguisse questa parte, così imponente, di lavoro?
Difatti, pubblicata la legge, se andavi a chiedere in banca, una qualsiasi, dalle più blasonate alla più piccola Cassa di Risparmio presenti sul territorio, le risposte che ottenevi erano imbarazzanti (l’ho fatto personalmente, proprioa scopo investigativo). “Non sappiamo ancora.” “No, no il superbonus non esiste.” “Ma, guardi, abbiamo alcuni prodotti per gli investimenti green.” “Chiami più avanti…”.
Poi, via via e pian pianino, si sono diciamo così organizzate. Del 110% che lo Stato avrebbe riconosciuto (es: lavori di efficientamento per un importo di 100.000€, sgravio fiscale riconosciuto 110.000€ in 5 anni cioè 22.000€ di taglio di tasse per i capienti, cioè per chi possiede reddito che produca IRPEF di almeno 22.000€) anche a chi fosse stato incapiente, le banche avrebbero chiesto quel 10% oltre i 100, per “fare il favore”. Più gli interessi, i bolli e le spesucce varie per l’erogazione. Anche se, l’intento dichiarato dal Mise è diverso da quel che si è verificato sul campo, a causa dei costi finanziari dell’operazione [Superbonus, sito Ministero dello Sviluppo Economico:
Modalità di fruizione
Il beneficiario della detrazione ha la possibilità di:
- accedere direttamente alla detrazione, pagando quindi l’intero importo dei lavori e ricevendo il 110% degli importi ammessi dilazionato in 5 anni;
- ricevere direttamente dal soggetto che realizza gli interventi uno sconto in fattura pari al 110% dell’importo dei lavori sostenuti. Sarà quest’ultimo a beneficiare in 5 anni della detrazione;
- cedere il credito ad un soggetto terzo, compreso un istituto finanziario o assicurativo, pagando un importo ridotto dei lavori, di una quantità pari all’attualizzazione all’anno zero della quota ceduta. Sarà quest’ultimo a beneficiare in 5 anni della detrazione.
Sono ammesse alla cessione del credito o sconto in fattura non solo le spese oggetto del Superbonus, ma anche altre detrazioni fiscali spettanti (secondo altri meccanismi vigenti) su lavori realizzati sull’edificio.
E così, perdi tempo con la banca, perdi tempo per trovare uno studio tecnico aggiornato (stendiamo il velo pure sulla solerzia degli Ordini Professionali, che è meglio), perdi tempo per trovare aziende in grado di fornirti il lavoro necessario… altra tragedia. Moltissimi cittadini in possesso dei requisiti per rendere la propria casa energeticamente efficiente sfuggendo dalla inesorabile sorte di casa zombie, che è la sorte cui sono destinati tutti quegli edifici in classe energetica inferiore alla E, HANNO RINUNCIATO all’opportunità.
Poi, cambio del Governo (da Conte a Draghi) e un ulteriore imbrogliarsi di requisiti (e metti l’ISEE, e poi no, tanto per citarne uno)… sembrerebbe quasi che non si voglia veramente far decollare l’efficientamento.
Il Superbonus è stato inserito nell’art. 119 del primo decreto legge previsto per la gestione della crisi post pandemica (il Decreto Rilancio) ma è stato successivamente modificato da:
- dal Decreto-Legge 14 agosto 2020, n. 104 (Decreto Agosto) convertito con modificazioni dalla Legge 13 ottobre 2020, n. 126;
- dalla Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di Bilancio 2021);
- dal Decreto-Legge 22 marzo 2021, n. 41 (Decreto Sostegni) convertito con modificazioni dalla Legge 21 maggio 2021, n. 69;
- dal Decreto-Legge 6 maggio 2021, n. 59 convertito con modificazioni dalla Legge 1 luglio 2021, n. 101;
- dal Decreto-Legge 31 maggio 2021, n. 77 (Decreto Semplificazioni-bis o Governance PNRR) convertito con modificazioni dalla Legge 29 luglio 2021, n. 108;
- dal Decreto-legge 11 novembre 2021, n. 157 (Decreto anti-frode) abrogato dalla Legge di Bilancio 2022 (in vigore dal 12 novembre al 31 dicembre 2021);
- dalla Legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Legge di Bilancio 2022). [credit Lavori Pubblici .it]
Morale: dopo le ulteriori notizie sul Superbonus (21/01/2022 Equologia) la situazione non è migliorata, spingendo le aziende più serie al servizio dei privati cittadini a orientarsi verso i bonus 65% e 50% (con, però, il vantaggio dello sconto in fattura diretto) per evitare RITARDI, RISCHI E MALEINTERPRETAZIONI.
Dopo aver letto tutto quel che ho scritto (una pacca sulla spalla a chi è arrivato fin qui!), vorresti chiedermi: E ALLORA?
Hai ragione! Contattami, senza problemi, via WhatsApp al numero 370 trecento 6 settanta dicia9 (lo scrivo così per evitare le telefonate spam) così ti aiuterò a fare il punto della situazione, in base alla tua personale situazione e alle tue esigenze. Noi non molliamo, proprio per niente!
[…] bonus o pessimi controlli? La triste storia del superbonus 110% Superbonus 110% aggiornamento novembre 2021 Bonus 110%: bilancio, a un anno di attività. […]