Per mesi, durante la pandemia in modo più convinto, ho pensato di prendere a pigione una micia.
Prima ho cercato online: chi le vende, chi le regala, chi le accoglie nei gattili…
Poi, tra quelle dei gattili, ho trovato una micia tale e quale a Oscar, la mia miciona “squama di tartaruga” che, tanti anni fa Stefano ed io, salvammo da morte certa, perché abbandonata appena nata, assieme a una sorellina/fratellino dentro uno scatolone, nel portone vicino a Rete7, a Bologna, in via Stalingrado.
Sono andata a trovarla, mi ha fatto impressione (Oscar è morta già più di 10 anni fa!) vedere quel mio vecchio amore! Però era talmente ben ambientata nel suo gattile, con altre micette in casetta adorabile, che non ho potuto nemmeno pensarci a portarla a casa.
Poi, tra un micio blu di Russia e un certosino, fantasticando su come avrei potuto trovarlo senza diventare matta tra ostacoli di pandemia e allevatori che vatti a fidare, il ricordo di Luke ha fatto capolino un mese prima che mio figlio diventasse maggiorenne…
Luke, pastore tedesco che mi ha saputa ascoltare molto meglio dei miei genitori, in una fase della vita non semplice, come quella della pre adolescenza. Che mi ha accompagnata per i i boschi ai piedi di Monte Sole (BO), senza guinzaglio e senza addestramento, sempre al mio fianco.
E, allora, cerca pure un allevamento di pastori tedeschi. Poi, un dì così, sui social vedo che una collega, una persona bella con la quale ho avuto alcune collaborazioni, ha una splendida lupa.
In breve: mi dice dove l’ha presa, me ne parla bene e con entusiasmo. Chiamo l’allevamento: ne hanno ancora due, di cuccioli. Una femmina a pelo lungo e un maschio a pelo corto.
Pensa che te pensa (soprattutto perché le amiche che mi dicono “ma come? I canili sono pieni di cani in cerca di casa, e tu lo vuoi comprare?” sono numerose) consulto, a questo punto, mio figlio e suo padre. Anche perché non è che potevo regalargli un cane, se a lui la cosa proprio non garbava, no?
Insomma, il 16 gennaio sono andati a conoscere e a prendere (fino all’ultimo ho detto: “sentiti libero di scegliere, e di scegliere anche di non prendere nulla”) la nuova creatura.
Amore a prima vista! Sono tornati, commossi addirittura, e appena mi sono affacciata al cortile, il piccolo mi si è buttato letteralmente tra le braccia. Amore, puro. E… mannaggia 🙂 ! Di nuovo un bebè da accudire!